LA BATTERIA… IN FONDO AL MARE

Il titolo non deve ingannare; non vogliamo raccontarvi l’ennesimo scempio ambientale ma bensì una nuova tecnologia che dovrebbe permettere un più razionale utilizzo delle fonti rinnovabili. L’energia del vento, anche negli impianti eolici offshore in mezzo al mare, non può far affidamento su flussi di aria stabili e controllabili; si passa da un regime di venti imponenti a momenti di assoluta calma con il conseguente fermo della produzione energetica.

Questo è un bel problema perchè le reti devono comunque fronteggiare la richiesta dell’utenza. Un gruppo di scienziati olandesi stà mettendo a punto un sistema di batterie di accumulo che riescono ad immagazzinare l’energia in esubero restituendola quando le pale rimangono ferme. Potenti compressori pompano acqua in serbatoi subacquei e poi la rilasciano facendola passare in turbine che generano elettricità quando le pale eoliche non girano. Questa tecnologia promette un basso impatto ambientale dato che non ci sono pericolose sostanze che potrebbero essere disperse nell’ambiente. Secondo gli esperti della start up olandese Ocean Grazer, la costruzione di questo tipo di impianti offre vantaggi economici ed ambientali rispetto ai tradizionali sistemi a celle chimiche al litio; costano meno e non richiedono materiali rari che poi debbono essere smaltiti a fine ciclo di vita.

La prima installazione sperimentale dovrebbe entrare in funzione in un lago dei paesi bassi già nel 2023 per poi passare alle prove in mare nel 2025. Attualmente la produzione mondiale di energia da fonti rinnovabili si attesta al 17%, ben lontano dal 50% previsto dalle grandi potenze ma, grazie alle ricerche come questa, l’obiettivo potrebbe essere raggiunto più rapidamente. Circa 20 anni fa la produzione energetica verde faceva sorridere in molti, convinti che non si potessero raggiungere grandi volumi; il crescente interesse dell’opinione pubblica e le installazioni già attive sembrano indicare il contrario.